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ἕν οἶδα ὅτι οὐδὲν οἶδα
In Iran il muezzin invita a pregare tre volte al giorno.
La suggestione positiva che si riceve ascoltandolo i primi giorni cede presto il passo al fastidio per l’invadenza di questo lamento incomprensibile per chi non conosca la lingua.
Ma poi pensi che è lo stesso effetto delle campane che, ancora oggi, in un occidente laico, scandiscono i ritmi della preghiera, della vita e della morte.
Insomma, pare che il viaggio apra la mente e insegni molte cose, tuttavia ritengo che scardinando le certezze della nostra zona confort si torni a casa non sapendo ci siamo, chi siano gli altri, e chi si voglia essere.