Non c’è più religione, non ci sono più le mezze stagioni, si stava meglio quando si stava peggio.

«Il matrimonio è un’istituzione insensata. Ti vendono, bambina di quindici anni, e fai un giuramento che non comprendi e che non puoi sciogliere mai più»

Chi vi viene in mente leggendo questa frase?

Le Deuxième Sexe di Simone de Beauvoir 

A vindication of the rights of woman di Mary Wollstonecraft?

Niente di tutto questo.

La frase è di Elisabeth Amalie Eugenie Herzogin in Bayern, nientepopodimeno che la amatissima Sissi.

Sì lei, quella che abbiamo conosciuto dai film, quella interpretata dalla Schneider buona e pulita, Romy (perché Maria quella cattiva e sporca gira l’ultimo tango a Parigi), quella innamoratissima del suo Franz, per tutta la vita.

 

Le donne della mia generazione hanno visto i film di Sissi almeno 20 volte nella vita, ed io dovevo venire a Vienna, a visitare il castello di Shonbrunn, per scoprire che non c’era niente di vero?

 

Chissà se l’amata principessa guardava il suo meraviglioso parco come da una prigione dorata.

 

 

Non sapremo mai veramente come si sentiva Sissi, di certo io oggi so che non era felice.

 

Passi per la distorsione del personaggio storico, ma la favola d’amore no, per carità.

Ci avete cresciute a pane e principi azzurri da Cenerentola a Pretty woman, da Sissi a Lady D, solo perché la favola è più bella della verità. Ma perché? Perché non provare a rendere la vita che ci è dato di vivere come l’unica possibilità di felicità?

Avreste dovuto leggerci ogni sera la storia della regina Elisabetta, che porta avanti un regno da 65 anni, con a fianco un principe consorte.

E’ lei il modello da seguire.

Londra, arrivo!

 

2 commenti su “Non c’è più religione, non ci sono più le mezze stagioni, si stava meglio quando si stava peggio.”

  1. Ciao Loredana!
    Il mio viaggio è finito ahimè [il ritorno in treno è stato migliore dell’andata… 🙂 ], mentre il tuo è appena cominciato…
    Continuerò a seguirti!

    Un abbraccio,
    Matteo

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