Addio monti ecc. ecc.

 

Lo pensi da una vita, e ci lavori da mesi.

E poi arriva.

Arriva il giorno in cui realizzi che stai partendo, che il tempo non si ferma ad aspettare le tue scadenze, il tuo 730, le tue bollette, non ti chiede se hai chiuso il gas, non gli importa se hai organizzato ogni cosa che dovevi.

Lui arriva e passa, in realtà non gli importa di te.

E tu ti adegui, e fai l’unica cosa possibile: parti.

E non guardi.

Non guardi i monti e il cielo che tanto ti hanno rassicurato negli ultimi anni.

Non guardi i cuccioli che scodinzolano e iniziano a riconoscerti.

Non senti le proteste dei gatti che devono mangiare nella stalla, loro abituati a rifarsi le unghie sul divano di pelle.

Non vedi, non senti, non parli. Con chi hai visto e sentito e parlato ogni giorno negli ultimi 5 anni.

Solo così puoi andare avanti, continuando a tenere la barra dritta verso l’obiettivo, quella barra tenuta sempre dritta ormai da un anno e che ti ha portato qui, oggi.

Addio monti, ma io non sono Lucia.

Io ho scelto di partire.

Freccia, Gigia, Chabot, Peppino, Ulisse, i monti, il cielo, e la Mantenera che amo sapranno aspettarmi.

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